Molo borbonico di San Vincenzo
Molo borbonico di San Vincenzo - Recupero e restauro
L'intervento di risanamento e di conservazione per il recupero del Molo
San Vincenzo
ha
mirato
ad una
riqualificazione architettonica ed ambientale dell'intorno, predisponendo, per il tratto interessato dal
progetto, un recupero non solo dal punto di vista materico, ma anche e soprattutto funzionale.
Gli interventi
hanno previsto
, in generale, la riconfigurazione totale dei livelli dei piani di banchina attuali,
considerando come quota utile di utilizzo banchina la quota media di 1.40 m sul livello del mare.
In considerazione dei riscontrati cedimenti dei piani di banchina dovuti in gran parte alla
natura del terreno
di posa, si è avvertita la necessità di dover distinguere la localizzazione e l'entità di diverse soluzioni per
poter ottenere un unico piano di banchina a tale quota utile. Il primo prolungamento comprendente le
tipologie di arconi e scale di accesso alla passeggiata superiore, consente di leggere alcune delle tipologie
originali ormai compromesse dai vistosi cedimenti dei piani di posa e dal diffuso stato di degrado dovuto
alla totale mancanza di manutenzione.
Il piano di banchina nel
tratto antistante il sistema di arconi, risulta
disposta a quote diverse, partendo da un minimo di 50 cm, fino ad un massimo di 130 cm. Ciò si spiega,
oltre che con i cedimenti del piano di posa anche con un rialzamento della quota di banchina antistante gli
arconi, fino al raggiungimento della quota 130 cm. Questo ha comportato lo stravolgimento della metrica
compositiva alla base del sistema di contrafforti ad arconi, annullando la vista dei piedritti di tali arconi, che
risultano oggi con un'altezza inte
rna utile fortemente compromessa da tale scelta. Nel trovare una
soluzione che permet
tesse
il rialzo della quota banchina con il mantenimento della vista e dell'altezza
interna originale, si è ricercata la possibilità di legare questo espediente con quello
ormai impossibile da
realizzare nella parte già rialzata. La quota interna agli arconi risulta ad intervento effettuato, circa 50 cm
più bassa di quella esterna che viene portata ad un minimo di 140 cm, e che sarà raggiungibile a mezzo di
una gradinata di
3 alzate geometricamente realizzate su una sagoma curvata in corrispondenza dell'arcone
e raccordata in corrispondenza dei piedritti.
Il risanamento delle tipologie presenti
ha previsto
la configurazione delle geometrie originali di volte,
arconi
ed aperture
,
completando l'opera con il ripristino e l'integrazione di coronamenti, pavimentazioni,
paramenti
in pietrarsa e la predisposizione di nuove balaustre protettive. Al piede del paramento esterno
del muraglione paraonde, si prevede lo scavo, fino alla qu
ota originale del basolato e la formazione di una
trincea allo scopo di riportare a vista l'intero paramento originario con la posa di canali di raccolta ed
evacuazione delle acque meteoriche.
Cliente: Autorità Portuale di Napoli
Località: Napoli (NA)
Anno: 2002
Attività: Progettazione generale, consolidamenti e strutture